IL TIRO A SEGNO: REGNO E REPUBBLICA UNITI DALLA TRAIETTORIA DEL TIRO A SEGNO NAZIONALE
E’ un vecchio album trovato in soffitta. Contiene due serie di immagini. Quattro nitidi daggheròtipi datati 1870.
Un contadino in maniche di camicia, scarpe legate ad un cordino e gettate sulle spalle, pelle bruciata dal sole, si avvia verso una piazza di paese per disputare un accanito incontro di pallone. Uno schermidore, abito inappuntabile, baffi a manubrio, pugno di ferro in guanto di velluto, sperimenta in elegante salone un teatrale colpo segreto. Un ginnasta, giubba di panno scuro, calzoni di tela, ghette, cappello alla calabrese, regge fieramente il vessillo sociale che reca il motto “tutto per la patria”. Un fiero cacciatore, imbracciando un antiquato fucile e preceduto da un cane dagli incerti natali, parte all’alba per una battuta.
Osserviamoli con il dovuto rispetto: il gioco popolare, l’arte accademica, la pratica costrittiva, il passatempo aristocratico sono i più antichi costituenti del modello nazionale di attività motorie.
La seconda sequenza comprende cinque fotografie ingiallite scattate attorno al 1910. I soggetti sono più o meno gli stessi: ma quanto mutati da prima! Il giocatore di pallone, indossando un elegante costume bianco vivacizzato da una fusciacca azzurra, colpisce con forza sullo sfondo di un confortevole sferisterio gremito di appassionati. Lo schermidore, in corpetto bianco, il volto coperto da una maschera, si muove agilmente su una pedana sotto gli occhi attenti dei giurati. Il ginnasta, in una aderente e candida tenuta di gara, si esibisce in virtuosistiche evoluzioni alle parallele.......cliccare sull'icona per aprire il documento