Cantiere di lavoro
Nel sito sono raggruppati i riferimenti bibliografici relativi ad una produzione saggistica che, con una lunga interruzione, si protrae ormai da quarantacinque anni. La lettura non esige biglietti di invito. I temerari di ieri, di oggi e di domani sono per contro esortati a scatenarsi nelle valutazioni critiche e, per quanto concerne le opere più remote, a pesarne la capacità di sopportare il peso del tempo alla luce delle acquisizioni più recenti.
Mi permetto di richiamare l’attenzione su cinque saggi. “Sport e fascismo” e “Storia dello sport in Italia” hanno inferto la prima spallata al muro che isolava la storia sportiva dal contesto economico, politico, sociale in cui essa affondava le radici. “Fuoco di bellezza” perseguiva un’esplicita ispirazione di natura interdisciplinare. “Il seme, il terreno, il raccolto” introduceva un’inedita prospettiva di analisi su scala regionale. “Storia e leggenda dello sport milanese”, ambiva a trasferire dall’Arcadia alla Beozia il modello concettuale e metodologico alla base della “Storia confidenziale della letteratura italiana”, del mai abbastanza compianto Giampaolo Dossena. I materiali di lavoro, molto più recenti, raccolgono i testi di lezioni, interventi, relazioni tenuti in scuole, centri culturali, convegni e congressi della Società Italiana di Storia dello Sport e di altre istituzioni.
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